L’Italia “ripudia” la guerra ma ama le armi..

8 giugno 2012

Informazione

 

ALCUNE CIFRE MINISTERO DIFESA:

Bilancio 2011: 20,5 mld. € (+192,5 mld. € rispetto 2010)

di cui: Parte corrente (stipendi, strutture) 17,06 mld. €

(con oltre 500 generali superiamo proporzionalmente l’esercito USA

Conto capitale (investimenti annuali) 3,49 mld. €

Guerra in Libia: 8 mil. € / giorno

Guerra in Afghanistan: 2 mil. € / giorno

Missione Libano: ca. 1 mil. € / giorno

Altre:  ca. 1 mil. € / giorno

TOTALE: ca. 1,5 miliardi €

A bilancio: n° 131 cacciabombardieri JSF F35 (progetto approvato nel 2009)         13-15 miliardi € (nella legge finanziaria fino al 2006)

 n° 10 fregate FREMM 5,68 miliardi € ( in parte a bilancio ministero Sviluppo Economico)

Stanziamenti che interessano la Difesa sono presenti negli stati di previsione dei ministeri:

Ministero Economia e Finanze:

754,3 mil. € Fondo riserva proroga missioni internazionali

Ministero Sviluppo Economico:

255,0 mil. € Fondo interventi agevolati alle imprese (destinato, negli anni precedenti, ad interventi per l’aeronautica e per l’industria aereo spaziale)

ca. 1,5 mil. € Interventi agevolati settore aeronautico

510,0 mil. € Interventi per lo sviluppo e l’acquisizione delle unità navali FREMM

 

Il Joint Strike Fighter F35 è un caccia multiruolo (con possibilità di armamento nucleare!) realizzato in cooperazione da Stati Uniti, Regno Unito ed Italia, Paesi Bassi, Canada e Turchia.

Si prevede la costruzione di 3.173 aerei, (2.433 sono per gli USA), l’Italia ha deciso di acquistarne 131, anche se ancora ad oggi non è stato firmato il contratto.

Il progetto presenta molteplici problemi, oltrettutto prevedibili; aumento dei costi, ritardi nella produzione, scarso numero di collaudi.

Un solo dato: un singolo aereo, partito da un costo iniziale di 81 mil. $, è arrivato ad oggi a 130 mil. $

Le ricadute industriali ed occupazionali saranno minime, vista la scarsa disponibilità di Washington a cedere il Know-how del velivolo.

Malgrado tutto questo, con velocità inusuale, Senato e Camera hanno dato l’8 aprile 2009 il via libera al Governo per l’acquisto di 131 cacciabombardieri JSF al costo di 12,9 miliardi €, spalmati fino al 2026 e la realizzazione a Cameri (Novara) di un centro europeo di manutenzione al costo di 605,5 milioni €, da consegnare entro il 2012.

Il programma per la costruzione delle fregate FREMM è stato firmato da Italia e Francia nel 2004 e prevede la costruzione di 17 unità per la marina francese (6 delle quali già cancellate per problemi di bilancio) e di 10 per quella italiana.

Costo per l’Italia 5.680 milioni € tra il 2010 ed il 2019; il costo inermedio di una fregata, tasse escluse calcolato al gennaio 2003 ammonta a 280 mil. € per la Francia e di 350 milioni per l’Italia.

Qualche domanda sorge spontanea: perchè le fregate italiane costano di più? Abbiamo armamenti più sofisticati? Se sì, perchè? Abbiamo strategie diverse? Avevamo veramente bisogno di dieci fregate, considerando che ad ora siamo già disposti a rivenderne quattro?

Un’ ultima perplessità…non so forse sono io che sono un po’ tonto…

MA L’ITALIA NON RIPUDIA LA GUERRA COME STRUMENTO DI OFFESA ALLA LIBERTA’ DEGLI ALTRI POPOLI E COME MEZZO DI RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE INTERNAZIONALI ??

 

Marco Fais



One Response to “L’Italia “ripudia” la guerra ma ama le armi..”

  1. benedetto Says:

    Spese scandalose. ora come ora nemmeno un fucile dovremmo comprare. detto ciò l’art della costituzione dice più di quanto riportato. ammette la guerra in alcuni casi. certo è, però, che di armamenti e mezzi militari ne abbiamo abbastanza

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